Meret 6: Intuisce la traiettoria del rigore di Dybala di difficile parata. Nulla può sul goal di Abraham. Per il resto, poco impegnato.
Di Lorenzo 5,5: a tratti sfiora anche il goal ma in generale la prestazione è ancora sottotono. Nel finale tiene in gioco Abraham per il pari giallorosso.
Rrahmani 6: tiene bene ed è bravo nelle marcature.
Juan Jesus 4,5: erroraccio nell’intervento su Azmoun che provoca il rigore.
Olivera 6,5: impegno, grinta e carattere: rimette la squadra in gioco siglando il goal dell' 1-1.
Anguissa 5,5: molto meglio rispetto alle ultime gare. Sbaglia la scelta di puntare sulla potenza, tutto solo davanti a Svilar.
Lobotka 6: prestazione buona con poche sbavature. Anche lui si divora un goal.
Cajuste 6: è prezioso il suo intervento di recupero della palla che crea l'azione che porta al pareggio degli azzurri ( sostituito al 69' da Traoré. vt 6. A sua volta sostituito all' 89' da Ostigard, sv)
Politano 6: è veloce nelle giocate ma spreca una buona occasione creatagli da
Osimhen.( Sostituito al 69' da Ngonge. vt. 6,5 )
Osimhen 7,5 : ci mette la grinta e crea tante occasioni sbattendo sulla bravura di Svilar. Rigore ben calciato.
Kvaratskhelia 7: anche lui grintoso e determinato, crea più di un' occasione non concretizzata dai compagni e procura il rigore per il 2-1 del Napoli ( sostituito all'86' da Raspadori, s.v.)
Calzona 6: una prova più convincente della sua squadra che a tratti gioca anche con la velocità che la caratterizzava lo scorso anno.
Scelta incomprensibile quella di effettuare sostituzione prima di un calcio d'angolo
Ogni parola, ormai, è superflua per questa squadra, per cui meglio passare direttamente ad una breve analisi dei numeri di quello che un tempo fu il “derby del Sole”.
Avvio bruciante di Trento con un parziale di 0-5. Brown segna da tre il primo canestro Gevi, ma Trento allunga sul punteggio di 3-12, e Milicic è costretto al primo time out. A metà periodo Napoli è ancora sotto di 10 lunghezze 9-19. Pullen realizza 4 punti consecutivi e riporta la Gevi a meno 6 sul 13-19. 7 punti consecutivi di Ennis portano Napoli a ...
È un Napoli osceno, quello che si vede in campo. Gli azzurri senza idea di gioco, zero intensità e carattere inesistente offrono uno spettacolo indecoroso per il pubblico pallonaro e per i tifosi che contestano ancora a più non posso. È buio totale.
Il tabù di Empoli si conferma. Torna a tormentare i sogni agitati di un Napoli sempre più in preda a un’irreparabile crisi esistenziale. Solo due volte su 15 gare giocate, nella storia, gli azzurri sono riusciti ad espugnare il Castellani. Figurarsi se ce l’avrebbe fatta stavolta questa squadra sempre più in balìa dello sconforto e della tentazione di scappar via. Eppure è in corsa ancora per un posto in Europa ma il morale è da antidepressivi.
Già. Il Napoli perde ancora ad Empoli con lo stesso risultato dell’andata al Maradona, un 1 a 0 di totale amnesia. La sconfitta del 12 novembre costò la panchina a Garcia. Inimmaginabile ora un altro ribaltone, a cinque giornate dalla fine, di un Francesco Calzona che arrampicandosi sugli specchi nel dopo gara ha recitato un mea culpa che sa tanto di resa definitiva.
Non per essere crudeli, ma dati alla mano anche il tecnico calabrese andrebbe licenziato, anche se da terzo subentrato è il meno colpevole. Ma ormai si è in dirittura d’arrivo. E a tal proposito, è netta la sensazione che gli azzurri stiano, o abbiano già, mollando.
Al Castellani...
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